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Il problema dei parcheggi, ecco come evitare inganni

Quante volte abbiamo dovuto rinunciare a parcheggiare dinanzi ad un passo carrabile, di dubbia validità, per poi notare che un automobilista meno accorto si parcheggiasse proprio davanti a quel cancello? Molti continuano a chiedere quali sono i passi carrabili abilitati ufficialmente e quali lo sono solo secondo teorie della metafisica.

Per garantire un’informazione corretta noi di “Altriconfini.it” siamo andati in un Comando Municipale della Capitale per chiedere quali sono i criteri per ottenere una determina dirigenziale ufficiale e quali sono le sanzioni per chi si ostina a non pagarla lasciando un cartello fittizio.

Già perché tanti furbetti, per non dare troppo nell’occhio, hanno pensato (bene?) di comprare un cartello senza numero e data presso un ferramenta, in tal modo disincentivando i più a sostare nella rientranza in questione.

Allora ecco per loro il sunto della procedura per sanare la propria situazione, così come indica il Regolamento di attuazione del codice della strada D.p.R. 495 del 1992 (articolo 46).

Ecco la breve procedura

Innanzitutto deve essere presentata al Comando del proprio Municipio o Comune una domanda supportata da planimetria effettuata da tecnico specializzato.

Questa richiesta sarà accettata solo dopo un sopralluogo dei vigili urbani mandati dall’ufficio UITSS che richiede i seguenti requisiti per il rilascio dell’autorizzazione: se non c’è la rientranza, il cancello deve necessariamente essere automatico; il cancello deve essere posto ad una distanza di 12 metri dall’incrocio più vicino.

Da lì a qualche giorno il richiedente sarà in possesso dell’autorizzazione (con data e numero di determina dirigenziale) oppure dell’elenco delle problematiche da risolvere entro 10 giorni, pena il diniego della determina.

Il PGTU (Piano generale traffico urbano) prevede che la larghezza minima del cancello per un box o una proprietà condominiale/privata deve avere una larghezza minima di tre metri e mezzo, per una autorimessa di cinque metri.

Per ottenere il rilascio della determina, la spesa varia dai 31,00 ai 44,00 euro al metro previo rinnovo annuale, dunque in media 6,00 euro al mese.

I primi dubbi

Peccato che secondo un stima fatta nel 2011 a Roma, siano centomila i cartelli abusivi: per questo il consigliere Udc Francesco Smedile ha proposto un censimento dei passi carrabili. I controlli potrebbero essere fatti in ufficio semplicemente incrociando dati di residenza e concessioni rilasciate, quindi senza l’utilizzo di volanti apposite.

L’odierna legge prevede il pagamento degli arretrati fino a cinque anni: per spingere i cittadini a regolarizzarsi, Smedile ha proposto di far pagare solo dall’anno in cui si richiede la determina dirigenziale “condonando” le trasgressioni precedenti. Il tutto senza contare le deroghe già in vigore applicate per passi carrabili vecchi e per strade a senso unico.

Per chi non si attiene a queste norme, e utilizza comunque un cartello di passo carrabile, rischierà un verbale di 159,00 euro per la violazione del Codice 22 della strada, oltre a pagare una sanzione per la violazione pel regolamento interno della Cosap (delibera 119 del 2005) che corrisponde quasi al triplo della tassa regolare annuale Cosap.

Siete ancora sicuri che conviene non pagare?

di Daniele Pellegrino