(foto fonte web)

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Dai 15 ai 45 minuti d’attesa sotto pioggia o sole. Assenti anche le strutture minime. Dove finiscono i soldi dei cittadini?

Eccone un’altra. Dopo l’effettiva distruzione della vecchia piazza con giardino annesso e i mille problemi che sta palesando la metro B1, l’ultima grana che affligge Conca d’Oro è la fermata dei bus. La costruzione delle isole pedonali, il cambiamento in peggio delle linee bus e soprattutto le modalità assurde con le quali sono state concepite le fermate, stanno portando i cittadini al limite di sopportazione.

Innanzitutto i residenti del civico 43 (di fronte la fermata) quando escono di casa – a causa degli innumerevoli ritardi dei mezzi pubblici – devono dribblare l’elevato numero di cittadini che aspettano il bus, i quali nelle giornate estremamente soleggiate o in quelle piovose avrebbero gradito la presenza degli splendidi alberi centenari sradicati qualche anno fa.

Se prima il problema era il caldo, da dicembre è la pioggia: con gli stessi alberi i cittadini avrebbero trovato un po’ di giovamento dal riparo che essi offrivano e invece sono stati abbattuti senza pensare alle conseguenze ma solo ai meri interessi economici dei soliti privati senza scrupoli.

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In seconda battuta a pagare le conseguenze della nefasta gestione della situazione sono gli automobilisti che si sono ormai arresi all’idea che la strettoia di Via Martana rimarrà tale anche dopo l’apertura del mega parcheggio di marzo 2013 (se tutto dovesse filare liscio e non sembra visto che si mormora sia stata trovata un’enorme villa romana che ha fermato i lavori).

Infatti ultimamente Roma Metropolitane ha dichiarato che “la viabilità non sarà modificata neppure dopo la terza gara d’appalto che decreterà chi sarà il privato ad aggiudicarsi la proprietà del nuovo parcheggio”, il cui numero di posti previsto per la sosta di autovetture è complessivamente di 206 unità, di cui 5 per disabili. Infine ad essere colpiti dalle scelte compiute finora sono ovviamente i cittadini che aspettano l’autobus.

Si parla di ritardi che vanno dai 15 ai 45 minuti senza possibilità di ripararsi, né di sedersi visto che non è stata concepita né una panchina, né una pensilina! Passi l’assenza di tetto della metro (anche se assurdo visto che già scale mobili e soprattutto intonaci si stanno rovinando senza contare gli scivoloni dei cittadini quando piove) ma non è passabile l’assenza di una tettoia per chi deve aspettare in piedi l’autobus.

C’è una cosa che fa pensare: hanno aumentato sensibilmente il prezzo dei biglietti per l’uso dei mezzi pubblici con la promessa che i servizi sarebbero migliorati invece l’unica cosa che è aumentato è cemento per costruire nuove fermate mal funzionanti.

A differenza di chi non può scegliere come andare a lavoro, l’automobilista che può farlo, ha già fatto la sua scelta: meglio il traffico alle attese e alle prese in giro. Almeno alla guida i furbi li vedi in faccia, gli altri che vanno a divertirsi con i soldi dei cittadini promettendo miglioramenti per i mezzi pubblici, per paura o per vergogna, non si fanno neanche vedere.

La prova? Provate a chiamare il servizio Atac…

 di Daniele Pellegrino