(foto fonte web)

(foto fonte web)

Spread the love
(foto fonte web)
(foto fonte web)

I bambini sono stati considerati per secoli dei minus habens, esseri, cioè,  privi di soggettività. Era una regola usare nei loro confronti metodi di correzione anche violenti o umilianti. Oggi gli abusi sui minori sono reati e chiediamo il rispetto dei bambini!

Quando incontriamo la violenza dove non ce l’aspettiamo, nei luoghi istituzionali, nelle scuole, nelle famiglie “rispettabili” allora distogliamo lo sguardo, rimuoviamo, neghiamo: per ignavia, per codardia, per evitare la sofferenza, persino per collusione con gli autori di violenze o perché deleghiamo sempre ad altri il ruolo di fare coscienza.

Un’illusione che si frantuma

Recentemente la cronaca ha raccontato di maltrattamenti nei confronti di bambini e di bambine accaduti nelle scuole materne. Queste storie di abusi che hanno turbato particolarmente le coscienze di tutti, perché le autrici delle violenze erano insegnanti e perché erano donne. Non c’è nulla, come la violenza agita dalle donne che sia percepito in maniera altrettanto eversiva e destabilizzante, perché alle donne da sempre è affidato, o meglio imposto, il ruolo di protezione e cura di bambini.

La distruttività di queste violenze frantuma l’illusione che esista solo l’aspetto buono, accogliente e amorevole del femminile, tanto che la violenza delle fa ancora più paura di qualunque altra violenza.

Maggio 2013, 3 casi  in 15 giorni

In provincia di Vibo Valentia, una maestra di 62 anni della scuola dell’infanzia è stata arrestata per maltrattamenti. Ad inchiodarla le immagini delle videocamere, fatte installare nella scuola dalla Procura a seguito della segnalazione di un genitore, che l’hanno ripresa mentre infieriva su bambini di 3 e 4 anni con schiaffi, calci e spintoni.

La notizia seguiva di soli due giorni, la vicenda di Barletta, dove un’altra maestra d’asilo è finita ai domiciliari per maltrattamenti. Anche in quel caso sono state le immagini della videocamera a incastrare la donna di 43 anni, ripresa mentre colpiva i bambini, li faceva cadere dalla sedia, poi li trascinava per i capelli lanciandogli contro bottigliette e libri.

(foto fonte web)
(foto fonte web)

Ai due, si aggiunge un altro caso avvenuto a Roma che ha visto coinvolte una maestra e la coordinatrice di una scuola per l’infanzia nel quartiere Portonaccio, arrestate con l’accusa di maltrattamenti e percosse.

Il richiamo dell’Osservatorio sui Diritti dei minori

Antonio Marziale, Sociologo e Presidente dell’Osservatorio, afferma: «Le verifiche di tenuta psico-emotiva che chiediamo hanno senso» –  e prosegue – «chi si macchia di un crimine contro l’umanità, e le botte ai bambini lo sono, va tenuto ai domiciliari».

La magistratura nel fare chiarezza sulle cause di questo tipo di violenze, spesso fa richiamo a termini specialistici come quello della Sindrome di burn-out professionale, ossia  quel processo stressogeno che colpisce le persone che esercitano professioni d’aiuto, qualora queste non rispondano in maniera adeguata ai carichi eccessivi di stress che il loro lavoro li porta ad assumere. Più spesso si fa riferimento anche a frustrazioni accumulate o pulsioni sadiche, nel tentativo di descrivere uno stato psichico particolare di maestre che vivono una situazione di elevata tensione emotiva e stress che possiamo esemplificare con l’espressione di “sentirsi usurata dal mestiere”.

Ragioni queste per le quali si rendono sempre più urgenti e necessarie le tanto auspicate analisi periodiche di tenuta psico-emotiva chiesti da almeno un decennio dall’Osservatorio, e che le istituzioni sottovalutano.

Il tradimento della fiducia dei bambini

Ancor prima di capire i motivi patologici che spingono le insegnati a questo tipo di comportamenti violenti e abusanti sui bambini, dobbiamo prima riflettere e chiederci quale sia la portata del danno che investe proprio loro, i bambini, piccole vittime innocenti di un tradimento.

Innanzitutto il tradimento della fiducia che i bambini e le bambine nutrono nei confronti delle maestre da cui si aspettano protezione, cure e rassicurazioni. In secondo luogo, va considerato il tradimento della fiducia dei genitori che avevano affidato i loro figli all’istituzione scolastica; e ancora, dobbiamo riflettere sul  tradimento della scuola da parte delle maestre che hanno tradito anche loro stesse venendo meno al loro intimo giuramento di cura, amore e protezione dei bambini.

di Francesca De Rinaldis