(foto fonte web)

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Nella ricorrenza del bimillenario della morte di Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus, altriconfini voleva riproporvi la storia del primo grande imperatore della Roma imperiale, nato a Roma il 23 settembre del 63 a.C. e morto a Nola il 19 agosto del 14 d.C..

Nelle epigrafi C•IVLIVS•C•F•III•V•CÆSAR•OCTAVIANVS, l’imperatore meglio conosciuto come Ottaviano a cui il Senato gli conferì il titolo di Augustus – IMPERATOR•CÆSAR•DIVI•FILIVS•AVGVSTVS, il cui principato più lungo della Roma imperiale, che durò fino alla sua morte.

Figlio di Gaio Ottavio e di Azia Maggiore, pronipote di Cesare, apparteneva da parte della madre alla Gens Iulia, il cui sangue si mescolava tra mito e leggenda. Origini lontane fatte risalire da Iulo o Ascanio, figlio di Enea e fondatore di Alba Longa, sui Colli Albani e attuale Castel Gandolfo.

Nacque poco prima dell’alba, nove giorni prima delle Calende di ottobre, la sua storia e il suo sangue si confondono nel mito, portando Ottaviano agli onori dell’Olimpo. Divinità acquisita dal momento che Gaius Iulius Caesar, dopo la sua morte nel 44 a.C., lasciò nel testamento, ignoto a Gaio Ottaviano, la nomina di figlio ed erede. Secondo la consuetudine assunse il nomen gentilizio (Iulius) e il cognomen (Caesar) dal padre adottivo.

Ma Svetonio ci racconta un episodio che lo consacra ancor prima della morte di Cesare, secondo il quale, Cicerone, mentre accompagnava il Pontefice Massimo, Gaio Giulio Cesare in Campidoglio, raccontò di un sogno della notte precedente. In sogno vide un fanciullo dai nobili lineamenti, che scendeva dal cielo appeso ad una catena d’oro e si fermava alle porte del Campidoglio, dove Giove gli consegnava una frusta. E quando Cicerone vide Ottaviano, che lo zio Cesare aveva fatto venire per un sacrificio disse che era lui il fanciullo apparsogli in sogno. E da qui l’inizio del mito.

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