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Il pareggio di bilancio nei conti statali è passato modificando l’articolo 81 della nostra Costituzione, la quale è stata completamente stravolta.

Quella che è stata presentata come una misura assolutamente necessaria, e che apparentemente sembra anche esserlo, porterà ad una tremenda limitazione dei margini di manovra delle politiche economiche dei singoli paesi -che poi è ciò che vuole l’Unione Europea- e, in modo particolare, delle politiche sociali.

La modifica costituzionale è stata approvata dal Parlamento con voto praticamente unanime, o quasi, di tutte le forze politiche presenti in parlamento

Da un punto di vista storico ci sarebbe da dire che il pareggio di bilancio venne perseguito nell’800, poco dopo l’Unità d’Italia, dai governi della Destra Liberale e portò, tra le altre cose, alla famigerata tassa sul macinato che ebbe ripercussioni negative tra le frange più disagiate della società.

Dopo il Crollo del Muro di Berlino hanno avuto vita dura tutte le ideologie che si erano rifatte al marxismo ritenuto superato. Spettava alla sinistra rinnovarsi e stare al passo coi tempi invece di “barricarsi ideologicamente”. Il risultato sembra essere una sinistra sulle stesse posizioni della Destra Storica ottocentesca.

Dal punto di vista politico il pareggio di bilancio in Costituzione è una misura che si sta attuando in diversi Paesi europei (Germania, Spagna, forse Francia, ecc.) e che ne limiterà fortemente la sovranità nazionale. Le politiche economiche, soprattutto dei “Paesi deboli” come l’Italia, saranno dettate direttamente dalla Banca Centrale Europea. Così funziona e funzionerà la nostra “democrazia” .

E ora veniamo alle conseguenze economico-sociali.
Il vincolo del pareggio di bilancio sarà una potente arma di ricatto per impedire qualunque tipo di spesa, tranne, naturalmente, quelle faraoniche per “salvare le banche”; o quelle guerrafondaie e discutibili come l’acquisto dei cacciabombardieri F35, la TAV o il Ponte sullo Stretto di Messina.
Si è dunque dinanzi a una fortissima riduzione delle spese statali, a cominciare dalle spese per investimenti statali per favorire la ripresa.

E’ da ricordare, ad esempio, che la tremenda crisi economica degli anni ‘30 fu superata in tutto il mondo grazie proprio all’intervento degli Stati nell’economia, vale a dire le famose politiche keynesiane, le quali a partire da oggi diventano di fatto meno in linea con la strada europeista intrapresa. Le suddette problematiche investono e investiranno senz’altro la spesa per la ricerca, per la Sanità, per l’istruzione pubblica e per qualunque altro servizio sociale.

Monti continua ad affermare che siamo riusciti ad evitare il peggio e che le riforme favoriranno la ripresa economica. Tuttavia i dati dicano esattamente il contrario: la disoccupazione aumenta, le imprese chiudono i battenti a migliaia, i consumi calano ulteriormente. E non si tratta di fenomeni passeggeri: ricordo che la Grecia è già alla quarta misura “lacrime e sangue” e in teoria sarebbe dovuta bastare la prima a risollevare i suoi conti pubblici.

Ma come fanno i conti pubblici a pareggiare se il pil diminuisce in continuazione? E diminuisce proprio a causa di tutti i tagli “per pareggiare il bilancio”? E’ un cane che si morde la coda (e la coda siamo noi; i lavoratori, disoccupati e pensionati).

In Italia (ma anche Grecia, Spagna, ecc.) si sta ripetendo grosso modo ciò che è successo in tanti altri Paesi (l’Argentina è il caso più famoso) negli anni ’90.

Le politiche economiche di Berlusconi-Monti assomigliano tanto a quelle di Menem che portarono l’Argentina (un paese una volta relativamente benestante) al collasso dei primi del 2000.

(foto fonte web)
(foto fonte web)

Loro si sono ripresi grazie alle lotte che il popolo ha condotto e che sono sfociate alla fine in governi (Kirchner, Fernandez) che sono usciti fuori dall’ottica liberista, nonché dalla sudditanza agli USA. Per noi sarà più difficile fare ciò: perfino le forze “di sinistra” presenti in Parlamento sono pienamente interne all’ottica liberista ed è improbabile che cambieranno rotta.

di David Insaidi