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(foto fonte web)
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Angelo Vassallo, 57 anni, sindaco di Pollica, uno dei comuni del salernitano, è stato raggiunto nella sua auto da nove proiettili alle 23.00 circa di domenica 5 settembre mentre tornava a casa. Notizie come questa, spesso restano tra le pagine delle cronache locali ma stavolta, dietro il brutale omicidio, si nasconde qualcosa di più profondo che assume i connotati di una vicenda nazionale.

Secondo il Procuratore di Vallo della Lucania, incaricato di ricostruire i fatti che hanno portato all’assassinio, l’agguato sarebbe stato compiuto dalla camorra in seguito al rifiuto, da parte di Vassallo, di compromettersi con la criminalità del luogo o, secondo alcuni collaboratori dello stesso sindaco, perché aveva scoperto episodi di corruzione all’interno delle forze dell’ordine che operano sul territorio.

Sin dai primi istanti dopo la tragedia sono trapelate indiscrezioni secondo cui Vassallo, in carica dal 2005 e segretario di una lista civica, avrebbe espresso più volte preoccupazione, nei giorni precedenti la morte, con i suoi più stretti collaboratori circa alcune vicende non ben definite.. Lo stesso Procuratore di Vallo della Lucania, Salvatore Greco, ha confermato in alcune interviste lo stato d’animo rivelatogli da Vassallo.

Eppure, nonostante le provocazioni, le preoccupazioni e forse addirittura le minacce perpetrate nei confronti del sindaco, quanto accaduto domenica 5 settembre è la prova inequivocabile dell’onestà che ha guidato le azioni di Vassallo e delle notevoli capacità di gestione del territorio da parte di quest’ultimo a tal punto da trasformare il Comune di Acciaroli di Pollica in uno dei luoghi turistici più importanti della Provincia di Salerno; qualità che sono valse a Vassallo appellativi come “il sindaco ecologista” per aver permesso a Pollica di ottenere i più alti riconoscimenti ambientali, così come “il sindaco della gente” per l’affetto e il rispetto reciproco che l’ha sempre legato ai propri concittadini.

Ridando dignità a un territorio fino a quel momento trascurato, Vassallo ha così attirato anche l’interesse della camorra per il giro di affari che muove il Comune di Pollica, dalle industrie artigianali presenti sul territorio fino alla gestione delle coste, meta turistica negli ultimi anni di personalità di rilievo addirittura del mondo della magistratura come l’ex pm di Mani Pulite Gerardo D’Ambrosio.

Il “no” di Vassallo alla criminalità organizzata assume così i connotati di una vicenda tutt’altro che locale, richiamando quel coraggio perpetrato fino alla morte di cui questo Paese è stato per tante, troppe volte, testimone e piangendo giudici, politici e giornalisti finiti nel mirino delle organizzazioni criminali di turno.

Il sindaco Vassallo va perciò aggiunto di diritto alla lunga lista degli uomini che hanno fatto della politica una questione di onestà e di rispetto nei confronti dei propri concittadini, anche a costo della vita.

di Pasquale Ragone

(Articolo tratto dal settimanale “International Post”, 13.9.2010)