(foto fonte web)

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Quando i giornali hanno annunciato la notizia della morte di una ragazza a Perugia, la mente è subito tornata al caso Kercher e al caso Poggi: ancora una volta una studentessa di Città di Castello e ancora una volta nelle zone limitrofe di Perugia.

La vicenda della venticinquenne Elisa Benedetti, ritrovata morta il giorno dopo la scomparsa, ha seguito però un iter diverso, fin troppo per associare le vicende. Elisa viene rinvenuta morta in un bosco a Civitella Benazzone, vicino Perugia.

Le indagini della polizia si rivelano efficienti sin da subito, rilevando che prima di morire Elisa aveva telefonato al 112 chiedendo aiuto perché vittima di uno stupro e trovandone il corpo senza vita diverse ore dopo. Cosa è accaduto in quelle ore e cosa era accaduto soprattutto la sera della scomparsa? Quella notte Elisa è assieme a un’amica in uno dei locali della zona.

Ma qui avviene qualcosa che ancora è avvolto, in parte, nel mistero. Nel tornare a casa le due ragazze hanno un incidente d’auto; l’amica scende per sincerarsi delle condizioni degli altri automobilisti ma non si accorge che nel frattempo Elisa si è posizionata alla guida della vettura e, quasi seguendo un irragionevole istinto, fugge da sola verso Civitella Benazzone laddove verrà ritrovata il giorno dopo.

Nell’andare via farfuglia qualcosa; parla di un appuntamento. Passano dunque ventiquattro ore è il corpo della giovane è ormai senza vita. Cosa è accaduto in quel lasso di temo? Di certo sappiamo che Elisa ha telefonato al 112 la notte stessa della scomparsa e che essa è durata circa mezz’ora nella quale la ragazza raccontava con insistenza di essere stata violentata.

Dalla telefonata traspariva angoscia e smarrimento; la vittima dichiarava di non sapere in che luogo si trovasse e di non avere la benché minima idea di come fosse finita lì. La polizia aveva iniziato immediatamente le ricerche, terminate solo il giorno successivo con la scoperta del cadavere. Iniziano così le indagini per capire come sia morta Elisa e se davvero vi sia stato uno stupro.

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Le analisi del medico legale rivelano un quadro tanto semplice quanto drammatico: Elisa è morta per assideramento e nessuna violenza sessuale è stata perpetrata ai suoi danni. La polizia aggiunge che il corpo era finito in un torrente a causa di un evidente stato confusionale della giovane.

Quale dunque la ragione di tutto ciò? L’ipotesi più probabile è quella dell’assunzione di droghe data soprattutto dallo smarrimento e dallo stato confusionale di Elisa durante la telefonata al 112. C’è anche da dire che sul corpo della ragazza non sono state trovate tracce di punture che potrebbero far pensare a un’assunzione per endovenosa.

Ma a far propendere per la pista della droga giungono i recenti arresti di due tunisini e un italiano, fermati con l’accusa di aver procurato alla giovane della droga. In possesso dei tre sono stati trovati anche trecento grammi di eroina e circa cinquantamila euro.

Uno dei tre sarebbe stato contattato telefonicamente proprio da Elisa per ottenere la droga, probabilmente fornitagli prima di andare al locale. In seguito all’interrogatorio al fidanzato della ragazza, sembra che anche quest’ultimo sia coinvolto nello spaccio.

Si attendono così importanti sviluppi nei prossimi giorni, in particolare l’attesa è sia per gli esami tossicologici così da stabilire se la droga è stata la causa dello stato confusionale della vittima, sia per approfondire il collegamento fra i tre uomini e la morte della giovane, ancora una volta a Perugia, ancora una volta una studentessa.

di Pasquale Ragone

(Articolo tratto dal settimanale “International Post”, 21.2.2011)