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(foto fonte web)
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Qin Shi Huang è stato riconosciuto in Cina come Primo Imperatore, ricordato ancora oggi come tiranno brutale, superstizioso, e ossessionato dall’immortalità. La sua Dinastia fu governata con terrore e severità, tra decapitazioni e mutilazioni, ma anche con  abilità e ambizione.

Costruì Grande Muraglia e reti di strade , circa 6800 km, e  riformò la la scrittura nazionale, la moneta e il sistema di misura. Fu il Nerone dell’oriente, tra le sue fiamme bruciarono tutte le opere del passato, ad eccezione dei testi scientifici, lui stesso scrive ” Io ho distrutto nell’Impero i libri inutili. Io ho favorito le scienze occulte, affinché si cercasse per me, nel paese, la droga d’immortalità “.

La sua ossessione per l’immortalità, con l’avanzare dell’ètà lo portò più volte  a visitare l’isola Zhiti, (dimora della montagna dell’immortalità), e inviò uno degli isolani alla ricerca della terra degli immortali, spinto da vari tentativi di omicidio da parte del suo popolo. Secondo questa leggenda costoro non tornarono mai più dalla missione, ma si stabilirono in Giappone

La leggenda narra che quando venne il suo momento, nel 210 a.C., i dottori erano in possesso di  pillole per l’immortalità, ma ironicamente queste contenevano mercurio e lo avvelenarono. Tra le sue più maestose opere collochiamo il Mausoleo con il suo esercito di terracotta, dimora  della sua sepoltura.

L’esercito  fungeva da difesa alla tomba  e fu  soggetta a scavi sistematici solo del 1975, anche se la vera e propria mappa della città sotterranea è stata effettuata, anche se ancor approssimativamente, solo nel 2002; nel 1987 è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

L’esercito di terracotta è formato attualmente da 6.000 a 8.000 guerrieri in terracotta,vestiti con corazze in pietra e dotati di armi. Di queste statue sono state riportate alla luce solo 500 guerrieri, 18 carri in legno e 100 cavalli in terracotta.

Le statue rappresentano una minima parte del complesso archeologico che occupa un’area di 56.000 metri quadrati, e alla sua costruzione lavorarono oltre 700.000 prigionieri nel corso di 10 anni di lavoro.

La camera funeraria, non ancora portata totalmente alla luce, sarebbe così profonda da attraversare 3 livelli di falde acquifere, con pareti in bronzo e circondata da fiumi di cinabro,attivatore di immortalità (secondo la  filosofia taoista).

Quest’esercito rappresenta una replica fedele dall’armata che aveva contribuito a unificare la Cina, la particolarità di tale opera risiede non solo nella vastità (circa 4 enormi fosse) ma nell’unicità del singolo, ogni soldato aveva un volto proprio, rappresentato con le eventuali mutilazioni e deformazioni, con le cicatrici e i difetti.

Le statue alti circa  1,75 a 1,95 metri, furono  costruite con attenti sovrapposizioni di cerchi di argilla e in seguito di blocchetti dello stesso materiale, venivano infine decorati. e infine decorazione.

Con il degrado del sito si sono persi gran parte dei colori minerali con cui le statue erano dipinte. Tra gli innumerevoli soldati ogni pezzo è unico, testimoniato da tracce di colore ben definito a seconda del ruolo, come rosso e verde, porpora e giallo.

Segretamente per secoli l’esercito d’argilla, ha continuato a proteggere il corpo dell’antico sovrano; tra i soldati e i cavalli l’immortalità della sua potenza echeggia ancora.

 

di Ghirigori Avanzati