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Un gruppo di archeologi ritrova la tomba del Re sotto un parcheggio; la storia è pronta per essere riscritta

Mai avrebbero pensato che il loro scavo avrebbe avuto un successo simile. Un gruppo di studenti della Leicester University, guidati dal prof. Richard Taylor, era al lavoro per ritrovare l’antico monastero dei Grayfriars, a loro parere localizzato sotto un parcheggio in una zona suburbana di Leicester.

Iniziati gli scavi, gli studenti pensavano di ritrovarsi di fronte a vecchie rovine; con l’avanzare dei lavori invece è stato scoperto anche un chiostro e un cimitero.

A un certo punto gli studenti si sono imbattuti nell’iscrizione che ha cambiato loro la ricerca: “Qui giace Riccardo III, per qualche tempo Re d’Inghilterra”. Nella tomba sono stati ritrovati dei resti umani, delle ossa e un teschio.

Gli esami del Dna hanno confermato la veridicità dell’iscrizione; i frammenti sono stati sufficienti per un’analisi comparativa con uno dei suoi discendenti, tal Michael Ibsen, falegname canadese di 55 anni residente a Londra e la cui madre sarebbe stata imparentata con la sorella del Re.

Morto in battaglia, Riccardo III viene ricordato più per la ricostruzione che Shakespeare ne fa nell’omonima opera che per le sue effettive gesta. Ecco che quindi il Re viene dipinto come crudele e sanguinario, un uccisore di bambini (tra cui i nipoti di 9 e 12 anni, che avrebbero potuto rubargli il trono) assolutamente spietato.

Tra gli storici sorge però il dubbio che la cattiva fama di Riccardo III sia tutta opera dei successori al trono, i Tudor, i quali avrebbero fatto di tutto pur di rovinare il nome della famiglia rivale.

 Il ritrovamento del cadavere sotto il cimitero sostiene questa versione della storia; secondo il racconto dei Tudor infatti il corpo di Riccardo III sarebbe stato gettato in un fiume, dopo la distruzione di un convento dei francescani. La stessa notizia dell’uccisione dei nipoti non trova conferme ufficiali nella storia.

Dunque la storia di Re Riccardo, dopo più di mezzo secolo, potrebbe arrivare finalmente alla verità. Con buona pace di Kevin Space, che proprio lo scorso anno, nei teatri di Londra, recitava la parte del Re cattivo in una rivisitazione dell’opera shakespeariana.

di Nicola Guarneri