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Il Centro Ascolto Antiusura Lecce (Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici – Bari) ha organizzato presso l’Istituto Istruzione Secondaria Superiore “Enrico Fermi” di Lecce un incontro dal titolo: “Nuove povertà, gestione delle risorse finanziarie e rischio usura: il ruolo della scuola moderna”.

Il sostegno, primo passo

L’obiettivo del convegno è stato quello di sensibilizzare i ragazzi ed informarli sulle metodologie di comportamento, sulle strutture di sostegno e di aiuto esistenti e presenti sul territorio nazionale e soprattutto in ambito locale.

Quando infatti ci troviamo a dover spiegare un fenomeno sociale, dobbiamo separatamente cercare la causa che lo ha determinato e l’effetto che quel fenomeno produce. Durkheim (sociologo, antropologo francese e storico delle religioni) riteneva che: «La causa determinante di un fatto sociale debba essere cercata nei fatti sociali precedenti e non negli stati di coscienza degli individui».

Esistono quindi delle forze indipendenti e coercitive in grado di influenzare il comportamento dell’individuo. Per fare un esempio, il fenomeno della povertà economica può essere un fattore che incide molto sulla scelte di molte persone a “concedersi” e scivolare in quel “vortice” e “circolo vizioso” dell’usura.

Quello della povertà è un fenomeno per sua natura molto complesso, legato ai diversi cambiamenti sociali, storico-culturali che si sono avuti nel corso del tempo all’interno delle società contemporanee. Quando parliamo di povertà dobbiamo fare riferimento a tre diverse dimensioni.

La prima, quella assoluta, ovvero l’incapacità di una persona di procurarsi beni essenziali e necessari per soddisfare i bisogni primari; la seconda è relativa che tiene conto degli standard di vita e dei livelli di consumo medi di una intera popolazione; infine quella soggettiva viene considerata a partire dal grado di soddisfazione dei soggetti nei confronti della salute, della casa, della situazione economica, dei rapporti sociale e via dicendo.

La piaga dell’usura

Nell’ultimo decennio il numero di famiglie italiane che vivono in situazione di disagio economico e di indebitamento è cresciuto da 200 mila a circa 1.1 milione. Secondo il sociologo Maurizio Fiasco a seguito anche di una ricerca svolta con la collaborazione della Consulta Nazionale Antiusura: «Le persone che vivono in famiglia a rischio di scivolare dalla povertà assolta a quella relativa sono 3-4 milioni. E queste persone sono gravemente esposte alla tentazione di chiedere soldi agli usurai e di ricorrere al gioco d’azzardo».

L’usura come diceva Papa Giovanni Paolo II è «Una vergognosa e tremenda piaga sociale» e non è solo praticata dai singoli strozzini – i cosiddetti cravattari – molto spesso è promossa dalla criminalità organizzata, creando – come affermato dal Procuratore della Repubblica di Lecce il Dr. Cataldo Motta – quello  che in economia si chiama Legge di Gresham ovvero la moneta cattiva scaccia quella buona.

L’usura diviene strumento diffuso per il riciclaggio e il reimpiego del denaro sporco inquinando il tessuto economico e sociale del Paese generando una vera e propria emergenza e allarme sociale.

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Sud Italia

Quello dell’usura è un fenomeno sociale molto frequente in Italia, soprattutto al Sud. Lo indica il numero di denunce presentate all’autorità giudiziaria che, tuttavia, non fornisce una misura attendibile della reale entità del problema. La maggior parte dei casi di usura continua a rimanere sommersa con un decremento del numero di denunce di anno in anno.

A seguito dell’aggravarsi della pericolosità del fenomeno dell’usura, il Parlamento approva la Legge n. 108/1996, definendo il reato di usura e inasprendo le pene per chi lo commette e prevedendo il sequestro e la confisca dei beni dell’usuraio.

Con la stessa Legge si è provveduto ad istituire il Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura (art. 14) e il Fondo di prevenzione del fenomeno dell’usura (art. 15) e, con la Legge 3/2012, il Fondo di solidarietà è stato unificato con quello delle vittime dei reati di tipo mafioso, poiché il fenomeno dell’usura è ampiamente diffuso nelle regioni con forte radicamento di organizzazioni criminali di stampo mafioso.

Qualche nome

All’incontro hanno preso parte Giuseppe Russo, Dirigente Scolastico IISS Enrico Fermi; Marcella  Rucco, Dirigente Miur Ufficio Scolastico Provinciale di Lecce Daniela Lupo – Dirigente Area Ordine e Sicurezza Pubblica (Lecce); Sandra Meo – Vice Questore Polizia di Stato (Lecce); Loredana Capone, Vicepresidente Regione Puglia; Elio Romano, Presidente del Centro Ascolto Antiusura di Lecce, già Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Lecce; Col. Vincenzo Di Rella – Comandante Provinciale Guardia di Finanza (Lecce); don Gerardo Ippolito, responsabile del Centro Ascolto Antiusura di Lecce.

Presenti anche le figure professionali del Centro Ascolto Antiusura: il Vice Presidente Dr. Alfredo Cillo – Notaio; Gregorio Marsiglia – Direttore della Banca Popolare Pugliese della sede di Lecce; Girolamo Vergine – Avvocato civilista, Patrocinante in Cassazione; Cosimo Pietro Paolo Longo – Luogotenente dei Carabinieri in pensione; Dr.ssa Manuela Settimo – Psicoterapeuta ed Esperto in Scienze Forensi; Dr. Marco Arnesano – Sociologo ed Esperto in Scienze Forensi; Dr.ssa Elena Palladino – Avvocato.

Il Centro Ascolto Antiusura opera nella diocesi di Lecce ed il primo ascolto si svolge nel Centro diocesano in piazza Giorgio Baglivi a Lecce.

Per contattare il Centro e fissare un appuntamento si può:

  •  Telefonare al numero: 342 8375051 il mercoledì dalle ore 16:00 alle ore 19:00 ed il venerdì dalle ore 10:00 alle ore 13:00
  • Inviare una e-mail a: centroantiusuralecce@libero.it

Il Centro riceve ogni martedì nella propria sede dalle ore 17:30.

di Marco Arnesano