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Un’adozione obbligata e una gelosia crescente: la storia di Tiberio, che arrivò a uccidere il proprio figlio.

Tra le tante accuse e le dicerie che si tramandano su Tiberio, il secondo imperatore di Roma, quelle relative al figlio e alla nuora sono tra le meno note. Prima un po’ di storia: Tiberio diventa imperatore nel 14 d.C. e governa per un trentennio abbondante.

Roma è ancora in espansione e molte delle conquiste fatte sotto il suo regno portano la firma del figlio adottivo, Germanico Giulio Cesare, che grazie alle vittorie guadagna un’ottima fama tra il popolo romano.

Il disprezzo di Tiberio, che era stato costretto all’adozione da Augusto, cresce esponenzialmente con l’aumento della popolarità del figlio: l’imperatore è spregevole e tirannico, ed evidentemente non fa nulla per nascondere la propria antipatia verso Germanico, visto che lo storico Tacito ne accenna negli Annales: “[Germanico] …giovane, aveva sentimenti liberali ed una straordinaria affabilità, che contrastava con il linguaggio e l’atteggiamento di Tiberio, sempre arroganti e misteriosi”.

Atroci sofferenze     
Nel 19 d.C, durante un viaggio ad Antiochia, Germanico si ammala gravemente e spira dopo atroci sofferenze; in punto di morte accusa il padre di averlo avvelenato e prega la moglie Agrippina Maggiore di vendicarlo.

Non vi sono certezze sulla morte di Germanico, ma il comportamento del padre è emblematico: non partecipa infatti alla cerimonia durante la quale le ceneri del figlio vengono riposte nel Mausoleo Augusteo ed evita di manifestare pubblicamente i suoi sentimenti.

Questi atteggiamenti non fanno che peggiorare la popolarità di Tiberio, oltre che influenzarne la storiografia successiva. Come se non bastasse, l’Imperatore sfoga la sua rabbia sulla nuora, la già citata Agrippina Maggiore.

Prima viene accusata di sospettare che l’imperatore la voglia avvelenare, poi viene spedita in esilio a Pandataria (un’isola nel Tirreno, l’attuale Ventotene) dove continua la sua protesta.

Occhio per occhio…
Quando un centurione, nel punirla, arriva a cavarle un occhio, Agrippina inizia uno sciopero della fame che la porterà alla morte; a nulla varranno i tentativi dei soldati di farle ingurgitare del cibo. Anche dopo il suicidio, la furia di Tiberio non si placa: per ordine dell’imperatore il giorno della sua nascita viene inserito nel calendario di quelli nefasti.

A duemila anni di distanza ancora non si conosce la verità sulla morte di Germanico; forse Tiberio aveva semplicemente studiato la storia, e un omicidio preventivo gli avrebbe evitato di fare la fine di Giulio Cesare, ucciso proprio dal figlio adottivo.

di Nicola Guarneri