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(foto fonte web)
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Per folle ordine del generale Jack D. Ripper, i 34 B52 dell’aviazione americana, di base attorno ai confini sovietici, partono per bombardare l’URSS. Il governo americano si riunisce in gran fretta e cerca di impedire la guerra nucleare.

C’è un momento preciso in cui “Il dottor Stranamore” – sesto film di Stanley Kubrick – si fa capolavoro meritevole di finire contemporaneamente nelle cineteche come opera d’arte e nei libri di storia come impareggiabile documento di un’epoca: è quando il generale Turgidson incontra al Pentagono il presidente Muffley e lo informa dell’accaduto, dando il via ad un dialogo straordinariamente teso e tremendo tra due persone in piedi sull’orlo della Catastrofe che si affacciano a guardare il fondo; eppure, un dialogo attraversato da un umorismo carsico ancora più efficace perché – come le regole della satira insegnano – si contrappone alla più terribile delle sciagure per l’uomo del 1964: l’incubo atomico.

Nella sua sontuosa cornice di commedia nera infiorettata con dialoghi d’alta scuola (come quello, impeccabile, sul distributore di Coca Cola), è un film lancinante e disperato che ha il coraggio di affondare il coltello nel più inaccettabile dei finali. Spietati fendenti all’America paranoica del maccartismo e dell’orgoglio militaresco e alla società moderna sempre più affascinata da assurde logiche di egoistica sopravvivenza: Kubrick le scruta col suo occhio cinico e pessimista guardandosi bene dall’improvvisarsi moralizzatore di alcunché.

Il personaggio del dr. Strangelove, stratega e consigliere del presidente, transfugo in America dopo un nebuloso passato in Germania, è di quelli su cui si potrebbero scrivere libri interi: semplicemente un punto d’arrivo di un esponenziale climax farsesco o qualcosa di più, la predizione di un futuro in cui l’America (il mondo) ricadrà negli errori-orrori che essa stessa ha cancellato (la metamorfosi finale)? Il miglior film satirico di tutti i tempi; la prudenza con cui tuttora il cinema si misura con questo genere non può che deporre, per l’ennesima volta, a favore del Maestro.

Il dottor Stranamore

(Stanley Kubrick, 1964)
genere: Politico

http://cinema-scope.org/

recensione di Giuseppe Pastore