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L’amore al tempo dello pneumococco. Non c’è pace per chi combatte questo batterio, principale responsabile della polmonite in età adulta, specialmente nei Paesi che hanno più bisogni umanitari.


Non arrivano buone notizie dal vertice globale sui vaccini, sul quale si è espressa l’organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere, denunciando gli altissimi (e spesso inaccessibili per chi ne ha bisogno) prezzi delle vaccinazioni.

“Bisogna intervenire urgentemente sui costi astronomici per vaccinare un bambino che, nell’ultimo decennio, sono saliti del 2700%” una cifra che mette paura e vergogna, pronunciata da Manica Balasegaram, direttore generale della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali di Msf.

I numeri, sono forniti dalla stessa organizzazione umanitaria: se dieci anni fa la vaccinazione base per un bambino contro sei malattie costava 1,37 $, ora tra i vaccini di primaria importanza si sono aggiunti cinque nuovi anti-batteri e il costo è schizzato a 38,8 $. Un aumento sproporzionato, dovuto soprattutto alla prevenzione contro i nuovi virus, tra cui, appunto, il letale pneumococco.

La speculazione

Perché i costi sono aumentati in maniera così abbondante? La causa – subito denunciata da Medici Senza Frontiere – è paradossale: “Alle radici del problema – spiega sempre Balasegaram – vi è la mancata trasparenza delle industrie sui costi di produzione dei vaccini e la ricerca del profitto, che prevalgono sul garantire prezzi equi per i vaccini destinati ai Paesi a basso reddito”.

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Una dichiarazione da fare accapponare la pelle: le logiche del profitto che investono e conquistano anche le industrie che dovrebbero agire a scopo umanitario, con il conseguente potere di decretare la vita e la morte di centinaia di individui. Diventa tragico il dilemma sottolineato da Msf di alcune famiglie che abitano le zone a rischio pneumococco: “I Paesi dove lavoriamo perderanno presto il supporto finanziario per l’acquisto dei vaccini e dovranno decidere da quale malattia mortale proteggere i loro bambini e da quale lasciarli invece scoperti”.

Parole forti sulle quali dovranno riflettere i potenti presenti al vertice di Abu Dabhi.

Soluzioni?
Quello che manca è un giusto accordo tra Gavi (l’alleanza globale per i vaccini e l’immunizzazione) e le cause farmaceutiche che vendono questi prodotti. Secondo Medici Senza Frontiere, infatti, attualmente le associazioni umanitarie sarebbero clamorosamente escluse da uno sconto sui prezzi e non potrebbero dunque aiutare le popolazioni a basso reddito a coprire interamente il rischio di contrazione di malattie letali.

“Chiediamo a Gavi di aprire la strada a una riduzione dei prezzi agli attori umanitari – conclude nel suo comunicato Msf – che si trovano spesso nella situazione migliore per rispondere a situazioni di emergenza che richiedano vaccinazioni di massa”.

Ventotto anni fa Gabriel Garcia Marquez, premio Nobel per la letteratura, scriveva L’amore ai tempi del colera e diceva al lettore che “l’amore è amore in qualsiasi tempo e in qualsiasi parte”. Chissà se quello stesso amore saprà mantenersi tale “ai tempi dello pneumococco” e se saprà combattere e vincere un nemico allora insospettabile, ma oggi potentissimo, come il profitto.

di Luca Romeo