Spread the love
(foto fonte web)
(foto fonte web)

Il ricambio generazionale porta sempre anche un ricambio culturale. Usi, costumi, gusti e comportamenti si evolvono di pari passo con l’essere umano, e solo con l’avvento di Internet è stato possibile per le generazioni passate di tenersi di pari passo con quelle successive. In campo musicale, gli anni ‘80 hanno introdotto i suoni sintetici, il pop ed il genere dance; gli anni ‘90 hanno consacrato il pop come genere più popolare e in molti ricorderanno sicuramente il fenomeno delle boy-band.

Il contesto musicale
Se per quanto riguarda la dolce metà, le uniche concorrenti e vincitrici per default erano le Spice Girls, fra i ragazzi i gruppi che sono riusciti a farsi un nome sono molti: dai Backstreet Boys ai Take That agli irlandesi Boy-Zone.

Fondata nel 1993, il line-up più famoso di quest’ultima band è stato quello composto da Keith Duffy, Stephen Gately, Mikey Graham, Ronan Keating, and Shane Lynch.

È particolare notare come tutti i membri della band abbiano poi deciso di comune accordo, nel 2000, di concentrarsi su progetti da solista. Tra i cinque Gately fu forse l’unico che riuscì a mantenere una certa notorietà nello show-business. Alla sua carriera da artista solista si sono andati ad aggiungere il suo impegno con l’associazione benefica Missing People e la sua nomea come paladino dei diritti dei gay, seppur riluttante. Segretamente omosessuale, un giornalista ne venne a conoscenza e Gately reagì ammettendo pubblicamente il suo orientamento sessuale prima che potesse apparire come una notizia; nel 2006 entrò in unione civile col suo compagno Andrew Cowles.

La morte
Ai suoi meriti artistici va inoltre aggiunto un libro per bambini dal titolo The Tree of Seasons, L’Albero delle Stagioni. Pubblicato postumo, divenne subito un Bestseller. Si, postumo, perché Stephen Gately è deceduto all’età di soli 33 anni il 10 Ottobre del 2009.

Ritrovato morto nell’appartamento della coppia nella città di Maiorca, in Spagna, la morte del cantante è stata molto sofferta, particolarmente perché entra in diretto conflitto con la sua immagine. Già ai tempi dei Boyzone, se nelle boyband ogni membro incarnava un ruolo ed una personalità ben specifica, Stephen Gately era il membro sensibile e gentile. Il suo impegno nella filantropia e per i diritti dei gay servì solo a rafforzare questa sua immagine quasi immacolata. E tuttavia la sua morte sembra non essere totalmente immacolata, specialmente se sopraggiunta in così giovane età.

I dubbi
Anche se Gately non è stato assassinato, non è stata una morte di tipo naturale. I due compagni avevano passato la notte prima del ritrovamento di Gately gustandosi la vita notturna di Maiorca, ritornando eventualmente nel loro appartamento accompagnati da uno studente di nazionalità bulgara, Georgi Dochev.

I risultati dell’autopsia stabilirono che il decesso avvenne a causa di un accumulo di liquido nei polmoni. Se la famiglia del cantante ha continuato ad affermare che Stephen non faceva uso di droghe e che la causa fu una condizione cardiaca congenita, è risaputo che tra il 2000 ed il 2002 era stato dipendente dai farmaci prescrittigli per la sua depressione.

Ancora una volta: molte teorie, poche certezze. Tuttavia, visto che effettivamente non si è trattato di omicidio, forse per una volta è salutare soffermarsi sul valore dell’artista e del suo nome, visto che Stephen Gately ha continuato ad essere impegnato nei diritti sociali anche dopo morto, ottenendo donazioni nelle migliaia di sterline alla sua associazione benefica dai suoi fan addolorati. Per una volta, i meriti in vita superano i dubbi sulla morte.

di Simone Simeone