(foto Simona Conticello)

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(foto fonte web)

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(foto Simona Conticello)
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Le Aree Naturali Protette, denominate comunemente Oasi Naturali, sono zone che hanno lo scopo di mantenere un equilibrio ambientale preservando la biodiversità del luogo.

Tra le tante Oasi Naturali presenti in Sicilia vi è quella di Vendicari, sita tra Noto e Pachino sulla costa ionica sud orientale.

Questa riserva si estende per una lunghezza di circa 8 chilometri e una larghezza di circa 1,5 chilometri. È una delle più belle zone umide costiere d’Europa, caratterizzata da una flora e da una fauna molto ricca di specie adattate all’alto tenore di salinità e all’alternarsi di substrati sabbiosi e rocciosi.

Meraviglie naturali

La vegetazione è contraddistinta dalla tipica macchia mediterranea a gariga, il ginepro, il limonium, la palma nana. Da notare anche la presenza di molte specie di orchidee alcune delle quali estremamente rare.

(foto Simona Conticello)
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Tra la fauna che popola la Riserva possiamo trovare innumerevoli specie di uccelli tra cui folaghe, cormorani e il gabbiano corso (che figurava nella lista rossa delle specie a rischio di estinzione) e altrettante specie di pesci ed invertebrati marini che vivono nelle meravigliose acque che ospitano uno dei più importanti bioindicatori del Mediterraneo, la Posidonia oceanica.

All’interno della Riserva, troviamo la spiaggia denominata “Calamosche” che si trova a circa un chilometro di distanza dal parcheggio.
In estate, diventa meta molto ambita dai locali e dai turisti amanti della natura.
Non tutti i visitatori dell’Oasi però, sono a conoscenza di alcune regole di base che permettono ad una Area protetta di rimanere tale.

Imprevisti

Chi non è abituato o non si è accuratamente documentato, non sa che avviandosi nel sentiero che porta alla spiaggia, si troverà a far fronte a determinati “inconvenienti”  come  l’assenza di lidi, bar e servizi igienici, e più in generale, di strutture che possano danneggiare l’habitat circostante. Sono inoltre vietate tutte le forme di attività che creano disturbo alla fauna, come i classici giochi da spiaggia (racchettoni o palloni) che vengono prontamente ritirati all’ingresso della Riserva, se a vista.
Nonostante la presenza del guardiano, all’ingresso del percorso che conduce alla spiaggia, dichiarare che si è in possesso di questi giochi, rimane a discrezione personale, senso civico e morale, dei visitatori.

(foto Simona Conticello)
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Disinformazione

Inoltre  è proibito raccogliere piante, pescare o eseguire attività di questo tipo; ma la presenza di un solo timido cartello nel parcheggio che avvisa che alcune di queste attività nella Riserva sono vietate, può far si che si trovino persone che prelevino ricci di mare, raccolgano piante o disturbino la quiete dell’Oasi.

Solitamente, quando si parla di Aree naturali protette si ha una certa disinformazione a riguardo.
Per salvaguardare quest’ecosistema bisognerebbe, oltre ad inserire maggiori cartelli informativi, mettere all’ingresso del sentiero, del personale informato (anche volontari) che contribuisca a rendere noto ai visitatori dei vari divieti e si renda disponibile per ulteriori informazioni.

A volte per preservare le nostre Aree naturali basta veramente poco,documentarsi è il primo passo per una coesistenza tra uomo e ambiente.

di Simona L. Conticello