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Cifre inquietanti e di difficile comprensione. In Inghilterra e in altri Paesi europei ogni settimana muoiono seicento persone in più del previsto.

Strani numeri

Nel solo mese di giugno in Belgio c’è stato un aumento di mortalità del dieci per cento negli ultrasessantacinquenni. Michaël Laurent, medico belga, segnala l’esistenza di un progetto europeo di sorveglianza chiamato Euro-MOMO che conferma l’incremento anche in altri Paesi europei, almeno fino alla diciassettesima settimana del 2013.

Tutto è iniziato nel 2012 e continua, con lo stesso numero di morti in più, settimana dopo settimana, nella prima metà del 2013. Questo incremento, che colpisce oltre i 65 anni, in particolare la fascia di persone al di sopra degli 85 anni, è stato messo in evidenza da un articolo apparso sull’ultimo numero del British Medical Journal, intitolato “The curious case of 600 extra deaths a week”.

Nessuno sa spiegarsi il perché di questo fenomeno. Non ci sono epidemie, non ci sono cause evidenti e neppure lamentele pubbliche. È tutto molto strano. Varie ipotesi sono state avanzate per cercare di dare una risposta al fenomeno.

Tagli alla Sanità?

Un primo pensiero va ai tagli di budget e alle riduzioni di personale sanitario, che con la crisi si sono diffusi in tutta Europa e nello specifico a quello che è l’effetto dell’Health and Social care Act, che ha modificato sensibilmente il funzionamento del sistema sanitario nazionale inglese, riducendone l’efficacia dei servizi.

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Ma, questa non sembra essere la risposta giusta, perchè l’incredibile aumento di numero di morti è presente anche in Scozia, dove l’Health and Social care Act non è attivo. E ancora, un’indagine dell’Office for National Statistics rivela che al contrario di quanto ci si sarebbe dovuti aspettare, se l’aumento delle morti fosse stato la conseguenza di un peggioramento dell’assistenza sanitaria, non si è manifestata una mortalità ancora maggiore in quelle aree del Paese dove l’assistenza sanitaria era già in sofferenza.

È in atto una qualche malattia infettiva non ancora svelata?

Anche questa ipotesi è stata smentita da ricerche statistiche scozzesi che indicano che le cause delle morti “di troppo” sono conseguenze di tumori, disturbi psichici e comportamentali, malattie del sistema nervoso e degli organi di senso, oltre che di malattie respiratorie.

Secondo un’analisi danese quest’anno si è verificata un’onda particolarmente lunga dell’influenza e questo potrebbe, forse, spiegare il fenomeno, almeno in Danimarca, assieme al presentarsi di ondate di calore che, come noto, possono indurre picchi di mortalità tra le persone più avanti negli anni.

Insomma, nessuna ipotesi ad oggi ha dato risposta a quello che rimane un fenomeno inspiegabile. Al tempo stesso però ciò ci aiuta a riflettere su  quanto possa essere difficile cogliere il senso dei dati epidemiologici, e quanto sia difficile arrivare ad attribuire con ragionevole sicurezza un evento a una specifica causa. Non l’interpretazione dei fatti, dunque, ma solo attenti studi condotti con metodo e criterio scientifico potranno darci una risposta.

di Francesca De Rinaldis