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(foto fonte web)
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Un istruttore di palestra trova per caso un cd contenente informazioni personali su un ex analista CIA; insieme ad una sua collega desiderosa di chirurgia plastica, decidono di ricattarlo.

“Burn after reading” è la versione comica e ridanciana del capolavoro “Non è un paese per vecchi”: entrambi sono saggi spietati del cretinismo acuto dei nostri tempi, qui rappresentato dalla buffoneria di un cast all-stars in libera uscita (si distinguono la malinconica casalinga disperata Frances McDormand, nella realtà moglie di Joel Coen, e la spiccata beotaggine della rivelazione Brad Pitt, del quale rimarrà l’ultimo, inspiegabile sorriso dopo che George Clooney ha appena aperto l’armadio).

Proprio come nel film precedente la vacuità del monologo finale di Tommy Lee Jones sanciva l’inutilità di giungere a una morale, qui il nonsenso è suggellato dal rabbioso sfogo del vecchio Malkovich che rimpiange i bei-tempi-andati e dal finale alla CIA; proprio come il film precedente, ad onta dell’atmosfera da commedia, la carneficina è l’unico sbocco possibile per una compiuta rappresentazione del Delirio moderno, del quale siamo tutti colpevoli.

La gelida follia di Anton Chigurh è qui sostituita dagli scatti d’ira, dalle paranoie, dai colpi d’ascia; non c’entra nulla coi precedenti lavori da botteghino (“Prima ti sposo poi ti rovino” e “Ladykillers”), “Burning after reading” è l’ultimo lavoro di due fratelli che hanno capito di aver capito l’America e non sono più disposti a concederle vie di fuga. Formidabili le accelerazioni di ritmo nel finale con sette-otto personaggi alla stessa altezza sull’ultimo rettilineo.

Il funzionario CIA di J.K. Simmons ricorda, per modi e aspetto, l’onnisciente mister X di Donald Sutherland in “JFK”. Doppiaggio italiano mediocre, si consiglia caldamente la versione originale.

Joel e Ethan Coen, 2008

Recensione di Giuseppe Pastore

http://cinema-scope.org/2008/09/26/burn-after-reading-joel-e-ethan-coen-2008/