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Scordato non ritiene i Fucilieri Girone e Latorre colpevoli, ma li rappresenta come madonne (simbolismo religioso che vuol attaccare) nell’atto di schiacciare crani insanguinati.

Ma ancora: contraddittorio perché nel lamentare un innalzamento al simbolismo politico, egli stesso intende invece avanzarne uno di tipo pittorico.

E torniamo ai giorni nostri perché, l’artista, sebbene sostenesse di non sopportare la strumentalizzazione politica delle “due madonne con fucile e teschi”, ci ricasca, e ripropone una nuova opera.

2 novembre 2017. Javier Scordato sa bene quanto valga il detto  “squadra che vince non si cambia” e nel suo secondo dipinto riservato ancora una volta ai Fucilieri della S.Marco compare un uomo nudo, emaciato, dipinto su una tovaglia tinta artigianalmente con la curcuma.
Questa volta i Marò sono i testicoli della figura da lui dipinta.

Nell’opera d’arte esposta alla Paratissima di Torino, una kermesse d’arte alternativa, compare questo suo tributo alla lotta alla strumentalizzazione e alla santificazione: il suo uomo nudo è, come detto, emaciato, il volto è quello di un Piero Fassino (sindaco di Torino sino allo scorso giugno 2016 ) ridotto pelle e ossa, provato, quasi schelettrico. I genitali della figura umana dipinta vengono sostituiti, il pene diviene un corno rosso, i testicoli assumono le sembianze dei volti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Certamente l’opera, parte principale di “Modello PerDente”, può incontrare il favore, o meno, dettato da un gusto personale non opinabile, altrettanto certamente però, la “vicenda Marò” frutta fama anche all’artista Javier Scordato.

E, con l’augurio di poter esser d’ispirazione anche ad artisti di altro pensiero, sembra doveroso riassumere molto velocemente la vicenda di cui Scordato ha dato la sua personale interpretazione.

Potrebbe essere interessante sottolineare, per esempio, la questione legata ai fucili che dipinge Scordato: nell’incongruenza fra il proiettile rinvenuto nella teca cranica del pescatore Jalestine e il fucili in dotazione ai Fucilieri della S. Marco, ingaggiati per contrastare il fenomeno dei pirati in quelle acque. 

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