Inquisition. Instrument of torture. Wheel of Fortune. Engraving.

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Inquisition. Instrument of torture. Wheel of Fortune. Engraving.

In questo peregrinare dell’orrore più folle e destabilizzante, Nirsch torna in Germania, precisamente a Ratisbona, con l’intento di puntare a Norimberga. Lungo il suo percorso si fermerà a Neumarkt, a pochi chilometri dalla sua destinazione, appunto Norimberga.

Non poteva certo immaginare che quella sua breve tappa verso il luogo prescelto potesse divenire una trappola mortale.

Prenotò una stanza per soli due giorni in una locanda e non smise di guardarsi intorno, in cerca di altre vittime. Per Peter Nirsch uno valeva l’altro, non si affidava a nessuna ricerca pur prediligendo le donne incinte.

Predilezione che fondava nel suo fortissimo interesse verso la magia nera, culto che seguiva da sempre. Nirsch era convinto che cibandosi dei cuori dei bambini non ancora venuti al mondo potesse cristallizzare la sua stessa esistenza. Riteneva che il suo essere cannibale e assassino fosse giustificato dalla sua personale ricerca della vita eterna. Concessa, come detto, dai rituali cannibalici cui si dedicava.

La cattura

Durante quel suo breve soggiorno Nirsch, come consuetudine in quel periodo storico, un giorno si recò ai bagni pubblici per potersi lavare, lasciando nella stanza della locanda tutti i suoi averi raccolti in una sacca.

Attorniato da persone che fra loro commentavano i delitti che nella zona andavano perpetrandosi e che discutevano si interrogavano sull’assassino, Peter taceva e in silenzio svolgeva la sua attività dedita alla pulizia del corpo.

La nudità di quella situazione non celava le profonde cicatrici presenti sul corpo dell’assassino, né passò inosservata la peculiarità della sua mano, che presentava due dita fuse tra loro. Tra la folla dei presenti un uomo asserì di sapere quale aspetto avesse l’assassino cannibale che tutti cercavano e fornì la descrizione di un individuo, con molte cicatrici di cui una vistosa sul volto e due dita della mano fuse fra loro.

Petere Nirsch abbandò i bagni pubblici e si incamminò verso la locanda non accorgendosi che due degli avventori, incuriositi dal suo atteggiamento e sospettosi per il suo aspetto corrispondente a quello dell’assassino, lo stavano seguendo.

Giunti alla locanda, i due uomini, pressarono il gestore perché consegnasse il contenuto della sacca di proprietà di Nirsch; all’interno vi trovarono abiti e cianfrusaglie di varia natura ma tutte riconducibili ai rituali di magia nera cui l’assassino si dedicava.

Venne convocata l’autorità del luogo,il sovrintendente della città, che con l’impiego di 8 agenti arrestò Peter Nirsch trascinandolo via legato ad un carro di letame.

Dal 16 settembre 1581,  e per i due successivi giorni, venne torturato per indurlo a confessare gli omicidi, lo sventramento delle donne gravide e gli atti di cannibalismo sui feti loro estratti.

Vennero praticate incisioni sulle quali versarono olio bollente; il corpo venne ustionato in più punti; venne sottoposto alla tortura della ruota che prevedeva il detenuto assicurato alla ruota mentre con dei bastoni venivano fratturati uno dopo l’altro tutti e 4 gli arti e in punti diversi.

Peter Nirsch confessò: ammise tutti gli omicidi a partire dai 6 anni trascorsi fino a quel momento. Se ne contarono 520. 

Condannato a morte il 18 settembre 1581 venne ucciso, smembrato e i suoi resti appesi o conficcati sui pali lungo la strada principale della cittadina di Neumarkt.

Lucia Codato

 

 

 

 

 

 

 

 

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