Robert Berdella
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Robert Berdella: il macellaio del Kansas

Robert Berdella è un serial killer originario dell’Ohio, nato e cresciuto in una famiglia cattolica. In seguito verrà stabilito dagli studiosi di criminologia che, come per molti altri criminali, anche per Berdella alcune vicende e traumi giovanili hanno determinato il suo futuro di “mostro”.

Un personaggio i cui delitti sono tra i più efferati e crudeli della storia del crimine seriale. Leonard Cohen Robert Berdella , questo il nome per esteso del criminale, sodomizzava con ferocia inaudita, torturava e uccideva in modo bestiale le sue vittime. Tutte di sesso maschile, e spesso ne amputava parti del corpo quando erano ancora in vita.

Berdella dopo la scomparsa del padre, per la quale subisce un forte trauma emotivo. Viene lasciato solo anche dalla madre, che preferisce andarsene con un nuovo compagno. Robert è solo un adolescente ma deve provvedere a se stesso. Trova lavoro come cameriere in un ristorante, ma qui viene abusato più volte da un collega più anziano. Questo episodio determinerà poi in seguito il manifestarsi delle turbe di Berdella che sfoceranno in delitti raccapriccianti.

Turpi reperti fotografici

Robert Berdella nel corso degli anni realizza di essere gay.  La sua vita ruota intorno al mondo dei “diversi”. Frequenta vari uomini, molti dei quali diventeranno le sue vittime. Nel materiale fotografico ritrovato in seguito all’arresto, nella sua abitazione, la polizia conta più di venti uomini differenti, massacrati in modo disumano.

Assurdo ma reale il coinvolgimento nel suo futuro di serial killer un noto film, di ispirato al romanzo di John Fowlese: The Collector.  Il film narra le vicende di un collezionista di farfalle che sequestra una donna e la tiene per mesi prigioniera in cantina, facendola sua schiava sessuale. La pellicola colpisce Robert in modo negativo, e aiuta lo sviluppo nella sua mente di quelle fantasie perverse che poi il “macellaio” trasformerà in realtà.

Le patologie psicologiche di Berdella non ancora conclamate ma pericolosamente latenti spaziano in un vasto elenco di disturbi mentali. Negli anni a seguire la sua vita tocca il fondo della decadenza, tra alcool e droga. Nel 1967 viene anche arrestato per spaccio. Si delinea anche la Triade di MacDonald. Infatti il “macellaio” inizia la sua escalation d’orrore torturando e squartando animali. Inoltre sperimenta, sulle povere bestiole, che cadono nelle sue mani, la tecnica che diventerà il suo mezzo principale di tortura sulle sue future vittime umane; ovvero iniettare qualunque tipo di sostanza in vena e negli occhi.

1970/1980 gli anni “tranquilli”

Nel 1968 inizia a lavorare come cuoco in un  ristorante, con discreto successo, si costruisce un immagine di normalità che lo aiuta poi ad ” adescare” le sue vittime; tra il 1970 e il 1980 Berdella vive in apparente tranquillità. Stabilisce varie relazioni tutte di breve durata e alcune “convivenze” con compagni poco più che occasionali. La sua diversità ormai è certa, le sue preferenze sessuali sono chiare. Si fidanza con un reduce della guerra in Vietnam, ma anche questo rapporto sfuma in breve. Nel frattanto il fuoco della follia nella mente di Robert attecchisce fino a diventare un falò devastante.

Il primo a fare le spese dell’esplosione di atrocità è un certo Jerry Howell, un amico di vecchia data del “macellaio”. Il ragazzo viene invitato da Berdella a bere un paio di birre a casa sua. L’intento è quello di di vendicarsi. Howell deve del denaro a Berdella ma si rifiuta di farlo. Questo scatena il lato oscuro del serial killer.  Che fino a quel momento aveva tenuto a bada i demoni che gli si agitavano in testa.

Robert Berdella stordisce l’amico con un mix di alcol e farmaci, poi lo sodomizza con violenza, non soddisfatto introduce nell’ano di Howell un grosso cetriolo, lo lega e lo lascia esanime nel suo appartamento, esce e va come se nulla fosse al lavoro. Al suo ritorno Jerry è ancora svenuto, allora Robert decide di appenderlo per i piedi ed inizia a torturalo ferocemente, senza un briciolo di ritegno, infierisce sul corpo nudo dell’uomo in modo cruento, bestiale.

Howell nonostante le sevizie è ancora vivo, Berdella inizia a tagliarlo a pezzi senza ucciderlo, e quando il ” lavoro” diventa difficoltoso utilizza una motosega. Facendo scempio del poveretto che finisce poi sezionato in sacchi della spazzatura che al mattino i netturbini ignari portano via. Robert Berdella ha varcato il confine dell’orrore e se ne compiace, decide di tenere un diario e lo inaugura con quel primo massacro, descrivendone sulle pagine ogni minimo orribile dettaglio; pensa di corredare il tutto con foto e video. Il volume di materiale che riesce a realizzare in seguito è enorme.

Nuovi metodi di tortura

Un anno dopo tocca a  Robert Sheldon. E’ il 1985, un anno esatto dalla morte di Howell. Sheldon è un ex amante di Berdella, il modus operandi è simile al primo delitto, la vittima viene stordita, spogliata, legata e sodomizzata, poi il ” macellaio” aspetta che Sheldon riprende conoscenza e gli inietta negli occhi del Drano liquido, un prodotto caustico utilizzato per sgombrare le tubature e gli scarichi dei bagni. Prosegue fratturandogli le mani. Ma questo è solo l’inizio, il poveretto sarà sottoposto per giorni a sevizie inimmaginabili, Berdella introduce all’uomo per via rettale ogni tipo di liquido, ne taglia alcune parti e lo sodomizza ripetutamente. Il gioco perverso ha fine quando l’uomo riceve una visita inaspettata, allora decide di soffocare Sheldon con un sacchetto di plastica. Il giorno dopo fa a pezzi il cadavere, o almeno quel che ne resta e lo getta nella spazzatura.

La follia al culmine

Berdella procede con tocchi di originalità, di Sheldon conserva la testa e la seppellisce nel suo giardino; poi miete una nuova vittima: Mark Wallace, l’uomo ignaro finisce nella rete di Berdella e gli viene riservato un nuovo trattamento:scariche elettriche; questo nuovo giocattolo però dura poco, Berdella esagera e Mark muore “troppo presto” e finisce come gli altri nell’immondizia.  Passa qualche tempo e nella tana del ” macellaio” finisce anche Todd Stoops, un altro “amico” del mostro che alcuni giorni prima aveva anche segnalato la sparizione degli altri “amici” di Berdella; Stoops all’epoca dichiarò che l’ultimo posto dove aveva visto gli uomini scomparsi era proprio il locale di “Bob”.

Ma la polizia non ha nulla in mano di concreto e Berdella torna a casa tranquillo dopo essere stato interrogato. Per Todd Stoops, inizia una vera discesa all’inferno, di tutte le vittime di Berdella è senza dubbio quella che ha patito di più per via del fisico forte, che impediva l’arrivo della morte liberatrice. Stoops viene violentato con malvagità e gusto da Robert Berdella che in un crescendo di libidine e pazzia introduce l’intero pugno nell’ano  di Todd fino a danneggiargli il retto.  Poi all’uomo viene iniettato in gola e negli occhi il Drano, viene picchiato, amputato. Stoops resiste vivo parecchie settimane, cieco, febbricitante e privo di varie parti del corpo. Muore in un giorno di luglio del 1986, come sempre la sua destinazione è il camion della spazzatura.

L’epilogo

Segue un periodo di quiete, poi  cade in trappola Larry Pearson, il giovane subirà lo stesso percorso di atrocità e morte che Berdella ha minuziosamente eseguito già varie volte. Documentando il tutto con foto, video e audio delle urla delle sue vittime. Anche di questo ragazzo il mostro conserverà la testa, ma nel frigo stavolta. L’ultimo ragazzo a finire nella casa del macellaio è Chris Bryson, ma questi sarà la chiave che aprirà le porte del carcere al serial killer, infatti Bryson dopo giorni di torture insopportabili riesce a gettarsi fuori da una finestra, nudo, sanguinante e legato viene notato da persone del vicinato che gli prestano subito soccorso. Il giovane racconterà poi alla polizia l’orrore che ha vissuto e tutto quello che ha visto nella casa maledetta di Berdella.

Grazie a Bryson la polizia può mettere piede in casa di Berdella, gli agenti vi si recano con tre cani, e quello che trovano è quasi irriferibile; al piano terra c’è solo sporcizia e disordine. Ma al secondo piano la casa svela tutto l’orrore che si è consumato tra quelle mura imbrattate di sangue; gli agenti trovano in una stanza dello spago, un apparecchio elettrico usato per le torture, farmaci, riviste pornografiche e siringhe usate. Ovunque ci sono brandelli di carne, sangue ripulito alla meglio, colonne vertebrali umane, frammenti di ossa.

Alcuni teschi, denti in un sacchetto di plastica, capelli, indumenti e videocassette con la registrazione degli omicidi, foto delle vittime sia vive che morte. la polizia trova anche le teste di tre uomini ormai in decomposizione.  La carriera del ” macellaio” viene troncata dalla Giustizia che dopo un breve processo emette la sua sentenza; ma Robert Berdella sconterà solo quattro anni della sua punizione, poichè  l’8 ottobre 1992 morirà a seguito di un attacco di cuore. Una vita  insospettabile consumata di efferati delitti che bypassa anche la giustizia spudoratamente grazie a un inopportuno attacco di cuore.