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I serial killer sono un fenomeno molto studiato, soprattutto negli Stati Uniti. Ne esistono e ne sono esistiti tantissimi, tutti accomunati da una cosa: la voglia di uccidere. Violenza, sangue, stupri, torture, cannibalismo, tutte caratteristiche che hanno portato queste persone a diventare degli assassini seriali, letteralmente assetati di sangue.

Scopriamo insieme i 10 serial killer più spietati di sempre(ma aggiorneremo l’elenco):

  1. Henry Lee Lucas: uno dei serial killer più attivi negli Stati Uniti. Una vita intera di violenze, subite in primo luogo dai suoi genitori, padre alcolizzato e mamma prostituta. Le umiliazioni e le violenze subite durante la crescita lo hanno fatto diventare privo di sentimenti e un vero e proprio assassino. Durante una delle tante discussioni con la madre la uccise, lasciandola agonizzante in casa per 48 ore. Passò dieci anni in carcere, dichiarando di sentire voci nella sua testa che lo spingevano al suicidio. Una volta uscito di galera andò a convivere con una donna, che lo accusò di violentare le figlie, stessa accusa che fece la sua sorellastra, allora lui scappò e fece amicizia con un certo Ottis Toole, che fu suo complice in più di 100 omicidi. Lo spargimento di sangue che Henry Lee Lucas lasciò sulla sua strada è impressionante. Arrivò a confessare più di 600 omicidi, tra cui quello di Becky, sua folle compagna di vita. Uccideva uomini e donne scelti casualmente, con diverse atroci modalità di uccisione e atti di necrofilia e smembramento. È morto in carcere a 66 anni, e ha ispirato il film “Henry, pioggia di sangue”, del regista John McNaughton.
  2. Jeffrey Dahmer: è considerato come uno dei più violenti e spietati serial killer degli Stati Uniti e in tredici anni è arrivato ad uccidere 17 uomini e ragazzi, con un violenza davvero atroce. Tra i crimini associati al suo nome vata lo stupro, il cannibalismo, lo smembramento e la necrofilia, con torture raccapriccianti. Dahmer trapanava i crani delle sue vittie ancora vive, scegliendo le modalità di morte più atroci, e divertendosi ad effettuare atti osceni sui loro corpi agonizzanti o già morti. Venne catturato grazie ad un ragazzo che stava per essere torturato e ucciso proprio da lui, ma che è riuscito a scappare e fermare una macchina della polizia. Gli agenti hanno scoperto le atroci torture che l’assassino metteva in pratica sulle sue vittime. La sua ferocia lo portava ad essere odiato dai suoi compagni di galera e lo portò alla morte per mano di un altro carcerato nel 1994.
  3. Gary Ridgway: venne chiamato assassino del Green River, fiume in cui si divertiva a gettare le vittime della sua furia omicida. La sua scia di morte risale alla fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, quando Ridgway adescava prostitute o altre donne per sfogare il suo irrefrenabile desiderio di violenza. L’assassino portava le sue vittime in riva al fiume, luogo in cui aveva dei rapporti sessuali con loro, poi decideva di strangolarle con una forza inauditaa e le gettava nell’acqua senza il minio rimorso. Il suo DNA è stato associato a diverse donne scomparse, per questo venne scoperto ed arrestato. Gli omicidi a suo carico che vennero scoperti durante le indagini furono 71. 71 donne morte per mano di un serial killer spietato che, per evitare la pena di morte, decise di svelare dove aveva nascosto o gettato tutti i corpi di queste povere vittime.
  4. Theodor Robert Bundy: considerato da tutti un uomo molto carismatico e di bell’aspetto, Bundy ha probabilmente iniziato ad uccidere a soli 14 anni. Tra il 1974 e il 1978 ha rapito ed ucciso 30 giovani donne negli Stati Uniti, parlando solo delle vittime accertate.

    Gli inquirenti hanno sempre sospettato che, in realtà, la sua mano omicida è arrivata a toccare più di 40 persone, ma lui non ha mai confessato questi omicidi. Bundy si divertiva a fingersi una persona disabile o un agente della polizia, così da riuscire ad attirare più facilmente le sue vittime e conquistare la loro fiducia, prima di ucciderle senza pietà. Era un abile conquistatore, e venne definito “stalker camaleontico” per la sua capacità di attirare e tormentare le sue vittime. Dopo gli omicidi, violentava, torturava e smembrava i cadaveri, portando nel suo appartamento delle parti di questi come ricordo. Nel 1989 è stato giustiziato sulla sedia elettrica.
  5. Aileen Wuornos: una delle poche donne serial killer che, dopo una vita di abusi, abbandoni e violenze, ha brutalmente ucciso più di sette uomini tra il 1989 e il 1990.  La Wuornos divenne una prostituta dopo tanti anni di violenze, per mantenere lei e la sua compagna di vita, una donna di cui si era innamorata dopo essere diventata mamma a soli 15 anni, dopo aver avuto un incesto con il fratello e dopo un matrimonio fallimentare. In passato era già stata accusata di diversi reati minori, come violenze e rapine, ma il culmine della sua violenza si è manifestato nel suo periodo da prostituta. La donna uccideva barbaramente ogni uomo che non si comportava bene, che non la rispettava o che tentava di farle del mare durante i rapporti sessuali. La sua rabbia e il suo odio la trasformarono in una spietata serial killer, che venne arrestata nel 1991 e giustiziata nel 2002, dopo la confessione di tutti gli omicidi. Ha ispirato il film “Monster”, per cui Charlize Theron ha vinto l’Oscar come migliore attrice.
  6. John Wayne Gacy: il Clown Killer, come è stato definito per aver deciso di travestirsi da pagliaccio durante feste e sfilate nel suo periodo di libertà, è uno spietato assassino che è riuscito ad uccidere brutalmente 33 giovani. Apertamente padre di famiglia, ma di nascosto criminale e maniaco sessuale, venne arrestato nel 1968 per l’aggressione di due adolescenti. Nonostante la condanna a 10 anni di carcere, venne rilasciato in libertà vigilata dopo soli 18 mesi per buona condotta. Gacy decise di riposarsi e diventare una persona all’apparenza per bene, ottenendo il rispetto dei conoscenti grazie alla sua partecipazione alle attività di quartiere e alle feste. Dopo la fine della pena, però, l’uomo stava tornando ad essere uno spietato criminale e la sua furia omicida lo portò ad uccidere 33 ragazzi, che seppelliva nella sua cantina, nel suo giardino, o che buttava in un fiume. Amava la sofferenza, il dolore, il sangue e per questo torturava le sue vittime godendo della loro paura e del loro terrore. Torture, stupri e omicidi lo portarono alla condanna a morte, avvenuta nel 1994.
  7. Richard Trenton Chase: conosciuto come “Il Vampiro del Sacramento”, la sua particolarità è stata la letterale sete di sangue. Lui, infatti, beveva il sangue delle sue vittime. Era, inoltre, un cannibale e si cibava del corpo delle sue vittime. Era stato inizialmente internato  in un ospedale psichiatrico perché era stato scoperto mentre catturava piccoli animali che poi mangiava crudi, ma fu liberato dopo essere stato curato per questo disturbo. In realtà, una volta in libertà, ha iniziato ad uccidere e mangiare esseri umani, di cui beveva il sangue. Ha ucciso 6 persone, tra cui due bambini, e ha violentato i loro corpi, prima di berne il sangue e mangiarne alcune parti. Venne arrestato nel 1979, dopo aver sterminato un’intera famiglia, e condannato alla camera a gas. Decise di suicidarsi nel 1980 in carcere con un’overdose di medicinali.
  8. Ed Gein: non viene considerato un vero e proprio serial killer perché ha confessato solo due omicidi, ma l’orrore dei suoi atti è rimasto impresso, diventando fonte di ispirazione per diverse storie horror, tra cui “Psycho”. Gein viveva con la madre e il fratello, venne sospettato dell’uccisione del fratello ma la polizia non aveva prove sufficienti contro di lui che, dopo la morte della madre iniziò ad aggirarsi per i cimiteri della zona, riesumando corpi di donne che avevano un’età simile a quella della madre, per creare un vestito da donna con la loro pelle. Uccise due donne e durante le indagini furono trovate nella sua abitazione moltissime parti di corpi umani, che custodiva gelosamente come trofei e ricordi dei suoi atti violenti e terrificanti. Tra i suoi “souvenir” trovarono una cintura fatta di capezzoli, lampade e sedie fatte di pelle umana, maschere di pelle, ciotole piene di teschi, nasi e vulve e organi in frigorifero. Venne arrestato nel 1957 e giudicato incapace di intendere e volere, per questo trascorse la sua vita in un ospedale psichiatrico, fino alla sua morte nel 1984.
  9. Albert Fish: cannibale che negli anni ’20 amava cucinare e mangiare carne umana, in particolar modo dei bambini. Venne arrestato nel 1928 per la morte di Grace Budd, una bambina che aveva lui stesso rapito da una fattoria. Confessò subito l’omicidio di altri tre bambini, con la descrizione dettagliata di cosa aveva fatto dei loro corpi nella sua cucina. Era un sadico torturatore, che amava far del male e uccidere in modo atroce e spietato poveri bambini innocenti. Fu condannato a morte per l’uccisione di sei bambini, ma gli inquirenti hanno sempre sospettato che le vittime sono state, in realtà, molte di più. La giuria era cosciente del fatto che non fosse sano di mente ma, viste le dichiarazioni raccapriccianti, questo non fu sufficiente per impedire la condanna a morte. Venne giustiziato nel 1936 nel carcere di Sing Sing. Fu di ispirazione per lo scrittore Thomas Harris per la creazione del personaggio “Hannibal Lecter”.
  10. Zodiac: il killer dello zodiaco è rimasto un caso irrisolto, avvenuto tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 in California. Vennero uccise diverse persone, tra cui tre uomini e quattro donne, mentre ai giornali locali arrivavano lettere firmate Zodiac con crittogrammi e messaggi del serial killer. Aveva l’abitudine di andare a cercare coppiette appartate, alle quali sparava senza pietà, oppure le legava e le accoltellava. L’ultima lettera arrivò nel 1974, prima della scomparsa dell’assassino, che non venne mai trovato e di cui non si conosce l’identità. La polizia sta ancora indagando, il caso rimane aperto, ma nessun indizio è stato sufficiente per scovare questo assassino che è rimasto nella cultura americana, ispirando numerosi film.

Chiara Nava