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“È un mostro. Uno psicopatico puro. È così raro catturarne uno vivo. Dal punto di vista scientifico, Lecter è il nostro elemento più prezioso.” (Dr. Chilton, a Clarice Starling)

Il mostro è il dottor Hannibal Lecter, il personaggio di fantasia partorito dalla mente fervida di Thomas Harris ne “Il silenzio degli innocenti“, capolavoro del 1991, terzo in assoluto ad aver conquistato ben 5 premi oscar.

Nel 1998, l’American Film Institute, lo inserisce nel 65° posto nella classifica dei migliori film statunitensi di tutti i tempi; dieci anni più tardi, la pellicola, si trovava al 74° posto.

Ma non è di questo straordinario film che parleremo qui, oggi, quanto di una sorta di “dietro le quinte”, perché conosceremo le menti perverse, realmente esistite, che hanno ispirato lo scrittore Harris nel concepire la sua creatura malefica, Hannibal.

Dato l’enorme successo della pellicola, era prevedibile che le teorie sulle ispirazione di Harris si susseguissero, ma nel tempo se ne sono fissate solo alcune che, straordinariamente, collimavano.

Ne “The Strange World of Thomas Harris: dentro la mente del creatore di Hannibal Lecter“, David Sexton, indica una confidenza fatta dallo stesso Harris, ad un bibliotecario di Cleveland, quando affermò che il suo Lecter venne ispirato da William Coyne, un assassino rinchiuso proprio a Cleveland ed evaso nel 1934. Va anche detto che Harris stesso rifiutava ostinatamente di rilasciare dichiarazioni precise circa il percorso che compì nella creazione del dottor Lecter, sebbene lo si potesse ritenere “poliedrico” in materia di assassini seriali; per esempio, forse non tutti sanno che Thomas Harris presenziò d alcune fasi del processo di Pietro Pacciani (il mostro di Firenze) in Italia, proprio per capirne alcune dinamiche comportamentali.

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