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La Wuornos a sx, e Charlize Theron a dx, in “Monster”

Viene definita predatrice delle autostrade. Tutti hanno la certezza che la sua voglia di uccidere sia implacabile, come la sua sua voglia di vendetta, di morte.
Dopo la segnalazione della testimone Rhonda Biley, che ha visto affondare un’auto nel fosso vicino da cui sono state estratte due donne, si arriva ad un punto di svolta. Le impronte nelle auto coincidono con quelle di Aileen, che viene individuata anche se continua a cambiare identità. La Wuornos ha ancora voglia di uccidere, e ci riprova ancora, abbordando un poliziotto che agisce sotto copertura. In seguito viene arrestata per porto abusivo di armi, mentre la sua amica Tyria confessa e parla con Aileen per ben tre giorni registrando ogni sua dichiarazione.

La Wuornos si accorge di essere intercettata, ma a quel punto decide di confessare tutto senza più nascondersi, scagionando completamente la sua compagna.
La serial killer, per giustificarsi, spiega che gli uomini che ha ucciso usavano la violenza durante i rapporti sessuali, costringendola a comportamenti che lei non voleva tenere.
Viene condannata a morte per il primo delitto, ma le altre condanne sono tutte uguali, e la sua rabbia, la sua ribellione, la sua violenza, le intervise, gli appelli e la Corte Suprema, non bastano per farle evitare l’iniezione finale.
Aileen Wuornos voleva uccidere, il desiderio di sofferenza e morte le scorreva nelle vene, e avrebbe continuato ad uccidere ancora, senza mai rimorsi, con una volenza sempre maggiore.
Le sue folli parole prima dell’esecuzione sono state: “Vorrei solo dire che navigherò con The Rock e che tornerò con Gesù, come in Independence Day, il 6 giugno, come il film, con la grande astronave madre e tutto il resto. Tornerò

Chiara Nava

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