Convicted mass murderer Charles Manson is shown in this handout picture from the California Department of Corrections and Rehabilitation dated June 16, 2011. Notorious mass murderer Charles Manson, 80, has been granted a marriage license, and would be allowed to wed in prison, a spokeswoman for the California Department of Corrections and Rehabilitation said Monday. REUTERS/CDCR/Handout (UNITED STATES - Tags: CRIME LAW SOCIETY) FOR EDITORIAL USE ONLY. NOT FOR SALE FOR MARKETING OR ADVERTISING CAMPAIGNS

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Susan Atkins, Patricia Krenwinkel, e Leslie Van Houten

Donald verrà pugnalato più volte e sepolto nelle colline all’interno dello Spahn Ranch. I suoi resti verranno recuperati nel 1977 dietro confessione di Steve Grogan, smentendo così definitivamente una delle tante, troppe, leggende metropolitane che si crearono intorno alla Famiglia di Manson, che voleva il corpo del povero Shea smembrato in nove parti disseminate.

Durante la sua vita, la Famiglia perse molti giovani che in principio ne facevano parte, specie quando assunse i contorni di una setta.

Noi, oggi, sorvoleremo la questione legata ai processi perché, come detto in principio, è davvero impressionante la mole di informazioni che circola sulla figura Charles Manson.

Basti sapere che Charles Manson è morto, [……] all’età di 83 anni.

Ma se è vero che in ogni dove esiste un insegnamento, uno lo abbiamo trovato anche da Manson.

Dalla sua lunghissima deposizione al processo ne venne tratto un “libricino”. Si intitola “I vostri bambini” del quale pare giusto riportare uno stralcio:

Stando da soli per così tanto tempo, quando si esce si apprezzano cose che la gente non vede mai; voi ci camminate sopra ogni giorno. […]
Io so che l’unica persona che posso giudicare sono io.
Io giudico ciò che ho fatto e giudico ciò che faccio.
Guardo e vivo con me stesso ogni giorno.
Io sono contento con me stesso. […]
Nel penitenziario non ho mai trovato un uomo cattivo; ogni uomo mi ha sempre mostrato il suo lato migliore, erano le circostanze che lo avevano portato dov’era. Egli non sarebbe stato lì, è un essere umano buono, proprio come il poliziotto che lo ha arrestato. Non ho niente contro nessuno di voi. Ma penso che sia il momento buono perché voi tutti cominciate a guardarvi, e giudichiate le bugie nelle quali vivete.
Mi siedo e vi osservo dal nulla e non ho nulla in mente, nessuna malizia nei vostri confronti e nessuna lamentela. […]
Voi non siete voi, siete solo dei riflessi, siete riflessi di tutto quello che credete di sapere, di tutto quello che vi è stato insegnato.
I vostri genitori vi hanno detto cosa siete. Vi hanno costruito prima che voi aveste sei anni, e quando voi eravate a scuola e vi facevate il segno della croce e giuravate fedeltà alla bandiera, essi in realtà vi intrappolavano, perché a quell’età voi non conoscevate alcuna menzogna, finché quella menzogna non fu riflessa su di voi. […]
La verità è adesso, la verità è proprio qui. La verità è questo minuto, e noi esistiamo in questo minuto. […]
La mia realtà è la mia realtà e io sto dentro me stesso nella mia realtà. […]
Non ho mai trovato niente di sbagliato. Ho osservato tutto ciò che è sbagliato, e tutto è relativo.
È sbagliato non avere denaro.
È sbagliato pagare in ritardo la rata della macchina.
È sbagliato rompere la TV.
È sbagliato avere ucciso il presidente Kennedy.
È sbagliato, è sbagliato, è sbagliato… voi continuate, lo ammucchiate nella vostra mente.
Voi siete bastonati da tutto ciò, e nella vostra confusione… Mi sono deciso, penso a me stesso. Vi guardo e dico: «Okay, decidetevi, pensate a voi stessi, poi guardate le vostre madri, i vostri padri, i vostri insegnanti, i vostri predicatori, i vostri politici e il vostro presidente e conservate le vostre opinioni, le considerazioni, le conclusioni». Vi guardo e dico: «Okay, se voi foste veri mi andrebbe bene; ma voi non mi sembrate veri. Voi mi sembrate un composto di ciò che qualcuno vi ha detto che siete. Voi vivete per le opinioni degli altri e mostrate il dolore sul vostro volto, non siete sicuri di come siete e vi chiedete se sembrate a posto». […]
Non ho fatto altro che stare seduto in prigione pensando a niente. Niente a cui pensare. […]
Così si va verso la consapevolezza: quante crepe puoi contare nella parete?” (pp. 13-29).

 

Vale la pena sforzarsi e capire cosa ci disse Manson. Non è la celebrazione dei deliri di quell’uomo che per molti è solo un assassino manipolatore, non è nemmeno un patetico tentativo di passarla liscia o di dare spiegazioni arzigogolate ad atti feroci. Non sta nemmeno cercando di commuovere o far leva sull’empatia per via del rifiuto perenne di quella madre che ha cercato da sempre.

Charles Manson vi sta dicendo che se ha attecchito nei vostri figli è perché voi lo avete permesso, lasciandoli come campi incolti.

Lucia Codato.

 

 

 

 

 

 

 

 

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