robert black
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26 marzo 1986, questa data segna l’epilogo degli omicidi di Robert Black ma non la fine dei suoi tentativi di rapire giovani ragazze. Quel 26 marzo Sarah Harper, di 10 anni, mentre torna a casa a Morley, vicino a Leeds, in Inghilterra scompare. Il suo cadavere, trovato un mese dopo da un passante lungo il fiume Trent, Nottingham, rivelerà lo scempio che la bimba ha dovuto subire; il mostro l’ha gettato a  115 chilometri di distanza dal luogo del rapimento sulle rive del fiume come una bambola rotta. L’autopsia accerta che la bambina è stata ripetutamente violentata con ferocia e poi a lungo seviziata, soprattutto nelle parti intime, e penetrata in modo feroce con oggetti di vario tipo, la tipologia delle violenze determina la classificazione di delitto seriale; c’è un mostro in libertà.

Due anni dopo, il 28 aprile 1988: Teresa Thornhill, 15 anni sfugge miracolosamente al rapimento, dichiarerà poi che era stata afferrata da un uomo “peloso” e “con un cattivo odore”. Arriva  il 14 luglio 1990 sono trascorsi altri due anni e Black rapisce  Mandy Wilson, di 16 anni, mentre cammina per strada a Stow; il provvidenziale intervento di un residente che riesce a segnare la targa del furgone permetterà alla polizia di prendere finalmente Robert Black; trovano Mandy legata e imbavagliata all’interno del furgone ma indenne. Risalire per gli inquirenti alla turpe attività di Black che si è protratta dal 1964 al 1988 indisturbata non è ancora possibile, l’uomo viene non viene subito collegato ai vari omicidi irrisolti degli ultimi 25 anni.  Nel frattempo a seguito del fermo la polizia trova le enormi quantità di materiale pedopornografico in casa di Black durante le varie perquisizioni, oltre a molti video di abusi sessuali e sevizie su minori e molti sex-toys, giornali che parlano degli omicidi e riviste sugli stupri quasi tutte sporche di sperma;  ad agosto del 1990 si apre a suo carico il processo per il rapimento di Mandy, il comportamento del serial killer in aula è sprezzante quasi sarcastico; l’uomo dichiara  “Le ho solo tirato giù i pantaloni e ho dato un’occhiata. L’ho un po’ toccata”, poi però ammette che avrebbe voluto violentarla con vari oggetti da infilare nella vagina della ragazzina  motivando l’intento con questa frase: “per vedere quanto era grande”

Black viene condannato all’ergastolo per il solo rapimento di Mandy, ancora non è stato scoperto che Black ha ucciso quattro bambine: Jennifer Cardy, Sarah Harper, Susan Maxwell, Caroline Hogg, la polizia arriva a scoprire la verità solo alcuni anni dopo il processo che ha fermato le imprese del serial killer. Il 19 aprile 1994 la condanna a Black viene completata con la sentenza di ben quattro ergastoli per i rapimenti, le sevizie e l’uccisione delle quattro bambine oltre ai due tentati rapimenti finiti male, ma sul serial killer pende ancora il dubbio che sia responsabile di altre nove morti di bambini innocenti. Il dubbio e il segreto su altri delitti a suo carico Robert Black se li è portati nella tomba il 12 gennaio 2016 quando è deceduto in carcere per un attacco cardiaco, nessun parente o amico ha partecipato alle esequie, dopo la cremazione le ceneri del mostro sono state disperse in mare.

 

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