L’esperimento Milgram per sondare i livelli di subordinazione mentale.

Il 20 novembre 1945 si apre a Norimberga il famosissimo processo contro i criminali nazisti; si concluderà il 1 ottobre del 1946 con 12 condanne a morte, 3 ergastoli,  4 condanne a 10, 15 e 20 anni di carcere e 3 assoluzioni…

…e una domanda:

E’ possibile che Adolf Eichmann e i suoi milioni di complici nell’Olocausto stessero solo eseguendo ordini? Possiamo definirli tutti complici?

Sull’onda del processo più famoso della storia e con questa domanda “in tasca”, lo psicologo Stanley Milgam nel 1961, dalla sua cattedra presso la Yale University, darà il via allo studio comportamentale sull’obbedienza, che prenderà il nome di “esperimento Milgram

Milgram voleva afferrarne il senso, capire come fosse possibile che dal 1933 fossero state uccise 45milioni di persone per compiacere un solo uomo. E perché i suoi ordini fossero stati eseguiti su una così larga scala.

Decise quindi di testare il grado di obbedienza verso l’autorità, riconosciuta come tale, e progettò nel particolari il suo esperimento, partendo dalla creazione di un finto generatore di corrente che coprirà 30 diversi livelli di voltaggio, in un range che andava da 15 a 450 volt.

Verranno quindi reclutate 40 persone, in età compresa fra i 20 e i 50 anni: inoltre comparirà la figura dello “studente“, il complice dell’esperimento che, in questa veste, dovrà fingere di provare dolore alla percezione della scossa.

L’esperimento Milgram prende forma

Verrà disposto un sorteggio per i ruoli, anch’esso truccato: in tutti i bigliettini che verranno estratti dagli ignari partecipati, vi compariva la scritta “insegnante“.

Mentre il complice, in quanto tale, ogni volta che ne pescava uno, benché recasse la dicitura “insegnante”, fingeva di aver ricevuto il ruolo di studente.

Le restanti persone reclutate, ignare del loro ruolo prestabilito, crederanno a loro volta di dover ricoprire le vesti di “insegnanti” ; a tal proposito verrà fornita loro una lista di domande precise da rivolgere al finto studente.

L’inganno agli insegnanti era semplicissimo: venne detto loro che lo scopo dello studio era comprendere il ruolo della punizione durante la fase di apprendimento e memorizzazione dei concetti.

Più semplicemente, venne spiegato loro che si intendeva testare quanto, infliggere dolore, potesse influenzare le reali capacità di apprendimento e memorizzazione dello studente.

Milgram si avvalse anche della collaborazione di un professore di biologia di 31 anni che, nel progetto, avrebbe finto di essere lo scienziato che conduceva tali studi.

Per rendere ancora più credibile la struttura del progetto agli insegnanti venne fatta provare una scossa, reale, di 15 volt.

I turni prevedevano che ad occupare la stanza nella quale si sarebbe svolto l’esperimento sarebbero state solo 3 persone per volta: insegnante, studente e scienziato.

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