Fatto accomodare lo studente su una sedia, legato per evitare bruschi movimenti e posizionati gli elettrodi necessari, il biologo complice ripeteva a tutti la stessa frase: “Anche se le scosse possono essere estremamente dolorose, non causeranno danni permanenti“.
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Come detto, il generatore di corrente era provvisto di 30 leve che avrebbero inflitto finte scosse di differente intensità. Il protocollo prevedeva alcuni passaggi: le leve che andavano dall’1 al 4 corrispondevano a “scossa leggera“; quelle dal 5 all’8 “scossa media”; dal 9 al 12 si avvertiva una “scossa forte“; dal 13 al 16 “scossa molto forte”.
- Successivamente si entrava nel range del dolore intenso con le seguenti indicazioni: dalla leva 17 alla 20 “scossa intensa“;
- dalla 21 alla 24 si sarebbe percepita una “scossa molto intensa“;
- dalla 25 alla 28 compariva “ATTENZIONE: scossa molto pericolosa“
Infine compariva la dicitura collegata alle leve che andavano dalla 29esima alla 30esima, con una sinistra definizione di ampia interpretazione, compariva infatti, semplicemente: “XXX“.