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Agli agenti il Killer Clown spiegò che quel tanfo insopportabile fosse dovuto ad un problema legato alla fognatura della vecchia casa, ma, almeno questa volta, non venne creduto.

L’odore di putrefazione dei corpi sepolti in cantina e in giardino portò al rinvenimento di tutti i cadaveri e John Wayne Gacy venne finalmente arrestato.

L’infermità mentale e l’esecuzione

Come prevedibile, date le numerose volte in cui Gacy la spuntò manipolando gli altri, egli tentò di giocarsi la carta dell’infermità mentale. Sostenne che a spingerlo a commettere quei reati fosse una voce che sentiva nel suo cervello, “Jack“, la parte cattiva di quell’uomo per bene.

A nulla valsero i suoi tentativi e, più tardi, nemmeno gli appelli per aver risparmiata la vita.

Il processo a suo carico ebbe inizio nel febbraio del 1980 e terminò il successivo 13 marzo: colpevole di omicidio plurimo, condanna a morte.

Il 10 maggio 1994, passata la mezzanotte da pochi minuti nella  Stateville Prison di Joliet dell’Illinois, John Wayne Gacy viene giustiziato con l’impiego dell’iniezione letale endovenosa. Attraverso il suo avvocato rilasciò una dichiarazione: “Prendervi la mia vita non compenserà la perdita di quelle altre“.

Le ultime parole del Killer Clown tanto stimato dalla cittadina per il suo integerrimo comportamento furono: “Baciatemi il culo“.

Lucia Codato.

 

 

 

 

 

 

 

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